Quell’Aquila sopravvissuta alle bombe

«Quell’Aquila sopravvissuta alle bombe»

notizia tratta da “Il Tirreno” edizione Livorno del 12/08/2019

Si riferisce al «Palazzo dell’Aquila Nera», simbolo della borghesia livornese la cui storia è narrata nel volume pubblicato da DeBatte, curato da Rita Baldi e presentato all’Archivio di Stato.

Nel 1848, con l’ampliamento di Livorno operato con l’abbattimento di gran parte delle mura medicee venne ridisegnato anche il Fosso Reale. Agli Scali D’Azeglio cominciarono a sorgere imponenti edifici come il Palazzo Maurogordato, il Palazzo Reggio e il “Palazzo dell’Aquila Nera” completato nel 1856.

La singolare denominazione di questo Palazzo deriva dalla presenza nell’edificio, al piano nobile, del lussuoso “Grand Hotel Royal de l’Aigle Noir”; era gestito dal milanese Luigi Dattari che vi aveva trasferito nel 1856 la sua attività alberghiera già esistente con lo stesso nome nel quartiere Venezia.

Altri appartamenti erano invece abitati da noti esponenti della borghesia imprenditoriale livornese legata soprattutt ai traffici marittimi.

Diversi anni dopo la chiusura dell’albergo, l’intero edificio fu acquistato da Marcello Piacentini, l’architetto molto legato al regime fascista; Piacentini si era trasferito qui nel 1937 proprio per occuparsi del nuovo assetto urbanistico di Livorno destinato a riconfigurare il centro cittadino. L’architetto romano curò inoltre la ristrutturazione del palazzo.

La guerra era però ormai scoppiata abbattendosi anche su questa città: nel primo bombardamento aereo americano, quello del 28 maggio 1943, il rifugio situato dinanzi al palazzo fu colpito in pieno uccidendo tutti i suoi occupanti, oltre un centinaio tra uomini, donne e bambini.

Nella successiva incursione aerea, il 28 giugno 1943, il Palazzo dell’Aquila Nera fu invece praticamente sventrato.

In seguito i nuovi proprietari, la famiglia Scerni di Genova, vollero ripristinare il palazzo facendo in modo che «quell’Aquila sopravissuta alle bombe» sfuggisse all’amaro destino di altri edifici storici livornesi che nel dopoguerra, sebbene solo danneggiati, furono demoliti senza troppi complimenti (…).

“Quell’Aquila sopravissuta alle bombe” cioè il Palazzo dell’Aquila Nera è tornato così all’originario splendore grazie ad un restauro complessivo.

In questa notizia viene riportato esplicitamente il nome della famiglia Scerni che verrà richiamata più volte in altri blog.

quell'aquila sopravvissuta alle bombe
Il Palazzo dell'Aquila Nera sul lungomare di Livorno
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