L’uomo che portò i miccianesi a Micciano
L’uomo che portò i miccianesi a Micciano: da ragazzo era una persona molto socievole e ha sempre avuto tanti amici; una persona così attiva che sapeva e voleva fare tante cose.
Il 4 ottobre 1939, proprio il giorno del suo compleanno, nacque il suo primo figlio e lo stesso giorno fu assunto alla Larderello SpA in officina meccanica. Quando si parla di combinazioni!
Stiamo parlando di Elio Cerri.
Elio Cerri… il Temerario
Come lui, altri libbianesi lavoravano a Larderello: chi all’ENEL e chi alla Larderello SpA. Dapprima gli operai andavano a lavoro in bicicletta, poi fu assegnato loro un camion e Elio era l’autista.
Era un mezzo coperto da un telone cerato e dentro c’erano delle panche di legno per sedersi. Il veicolo era destinato al trasporto degli operai libbianesi e miccianesi, solo che a causa della strada ripida e piena di curve che porta a Micciano, nessun autista si era mai azzardato a portare un veicolo con gli operai fino al paese; al ritorno serale, gli operai scendevano a Poggio Fummelli, poco prima della strada tortuosa, e proseguivano a piedi fino a Micciano.
Con gli anni diventò sempre più difficile raggiungere il posto di lavoro. “Prima o poi vi porto fino in paese e torno a prendervi la mattina dopo!!!” ripeteva Elio ai miccianesi, ma a tutti sembrava una promessa campata in aria.
Dopo degli anni gli fu dato un pulmino della CAT e dato che nessun autista lo voleva fare, Elio provò ad andare col pulmino carico di operai fino in paese; metro dopo metro, curva dopo curva, con grande perizia riuscì ad arrivare a Micciano tra la gioia degli operai e paesani: una conquista liberatoria, tanto che tutti gli furono eternamente riconoscenti.
Quando fu sistemata la strada dal Comune, Libbiano e Micciano ebbero un pullman più grande perché era indispensabile per tutti quegli operai che venivano dai due paesi e più dalla campagna.
La prima auto a Libbiano
Elio fu il primo ad avere una macchina di proprietà a Libbiano. Nel 1954 comprò, usata, una Fiat Balilla a 3 marce, di colore nero: la teneva come un gioiellino. Era amante dei motori delle macchine, così come dei cavalli che ha sempre avuto (finché non è venuto a mancare a 70 anni).
La domenica, l’unico giorno di ” riposo”, faceva un altro servizio a Libbiano: accompagnava alla stazione delle Saline di Volterra chi aveva bisogno di prendere il treno, oppure accompagnava chi aveva un familiare all’ospedale di Volterra e non aveva la possibilità di andarlo a trovare.
Elio è stato infaticabile, generoso, onesto e laborioso. Oltre che per la famiglia, si faceva in quattro per tutti… Chi l’ha conosciuto non l’ha dimenticato!!!
Questo era il mio babbo… Elio Cerri… un libbianese DOC!!!!
Giovannella Cerri
(Elaborazione cromatica della foto di Veronica Poli)