Morto un poeta, se ne fa un altro

Piero Ciampi (Livorno 1934- Roma 1980)

 

Sì.

Punto.

Volevo vederti.

Punto.

Rivederti.

Punto.

Sono qui per questo.

Punto.

Tu capisci

ma ti stupisci.

Punto.

E così

è il solito

“Arrivederci”

Il mio primo incontro con Piero Ciampi (in senso platonico, ovviamente) è avvenuto in modo casuale e, come tutte le cose belle, inaspettato. Avevo letto un’intervista di Nada Malanima che, parlando di lui, diceva: Era un poeta e si è bevuto la sua vita, se l’è bevuta tutta!

Tempo dopo un mio caro amico incise una sua canzone: Il Vino.

Com’è bello il vino

rosso rosso rosso,

bianco è il mattino,

sono dentro a un fosso.

E in mezzo all’acqua sporca

godo queste stelle,

questa vita è corta,

è scritto sulla pelle.

Ma com’è bello il vino

bianco bianco bianco,

rosso è il mattino,

sento male a un fianco.

Vita vita vita,

sera dopo sera,

fuggi tra le dita,

spera, Mira*, spera.

*Mira è il nome della figlia.

 

Quando si incontra un autore così si è stati miracolati e si ha la sensazione che sia stato lui a cercarci e viceversa. La vicinanza che sentiamo non ha spiegazioni, come se fosse un innamoramento. Quello che scrive è un’epifania, lascia un qualcosa di poco chiaro, di indefinito, che è già presente in profondità, ma in maniera larvale, inconscia.

Piero Ciampi scrive le sue canzoni sulle tovaglie di carta delle osterie, dove passa le giornate a bere.

Alcune vengono perdute tra i bicchieri e i cerchi rossi del vino. Eppure bastano questi frammenti capricciosi, questi graffi, a restituircelo intero e solitario.

Fin dall’inizio, la sua carriera di autore e di cantante si rivela difficile, costellata da rifiuti e insuccessi. Negli anni ’70 molti colleghi ne riconoscono il valore e incidono alcune sue canzoni, tra cui Gino Paoli, Gigliola Cinquetti, Dalida, Nicola di Bari, Ornella Vanoni. Ma le etichette discografiche e la televisione continuano ad ignorarlo.

Del 1976 è la sua storica apparizione al Premio Tenco. Lui entra sul palco barcollando, visibilmente ubriaco, suscitando qualche fischio dal pubblico.

Risponde con il suo miscuglio di compostezza e violenza: “Taci tu, parla quando te lo dico io perché, scusami, se tu vuoi parlare vieni qua: io rischio, te no. Però non te la prendere come un’offesa, prego”. Ad un altro isolato fischio, interrompe la canzone e urla in livornese: “Deh, ma te perché ‘un tìompri un sassofono?”, e così via.

Canta la sua canzone, si stacca sorridendo dal microfono, fa un passo di lato e si inchina. Così scompare Piero Ciampi; è la sua ultima esibizione davanti ad un pubblico teatrale. L’anno dopo viene invitato di nuovo al Tenco, ma non si presenta, mandando un telegramma con scritto: “Non sono potuto venire. Piero.”

Notte.

Punto.

Quanto me ne fotte.

Punto.

Di non dire.

Punto.

Di dover partire.

Punto.

 

L’incontro, 1976

Domani

la mia camicia sarà pulita,

le mie pupille bianche,

il mio passo fermo,

i calzoni stirati,

le scarpe lucide,

e la mano non deve tremare,

costi quel che costi.

Non ti potrò baciare

perché anche tra noi due l’attesa è sacra

e la diffidenza necessaria.

Forse comincerò a prenderti la mano,

poi non saprò come continuare,

farò di tutto perché tu non capisca

l’indifferenza che in questo mondo ci perseguita.

Stanotte allenerò le mie labbra

a sorridere

e dovrò quindi pensare

a lavarmi fino alla morte i denti.

Vorrei piacerti come un tempo

ma la mia pelle è stanca

e non posso nascondere il mio volto.

Dovresti essere forte e dirmi,

lasciandomi alla mia vita di sempre,

che ormai per te sono un estraneo

e che ha ragione la gente

quando dice che merito la solitudine.

Ma guarda tu che cosa ti dico;

sarebbe molto meglio per te

che te ne andassi

prima di incontrarmi.

 

Discografia: Piero Litaliano (1963), Piero Ciampi (1971), Io e te abbiamo perso la bussola (1973), Dentro e fuori (1975), Andare camminare lavorare e altri discorsi (1975).

Discografia postuma: Le carte in regola (1981), L’album di Piero Ciampi (1990), Live al Tenco ’76, inediti e provini (1995), Piero Ciampi… All the Best (1995), Il mondo di Piero Ciampi (1997), Non siamo tutti eroi (2000).

 

Simona Cerri Spinelli

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