Esile Mito, Filo di Fedeltà
di Vittorio Sereni
A certi che so non gli basta
di volermi morto. Tale mi sperano:
morto, ma con infamia. Non sanno
che ho fatto di peggio, che li ho
miniaturizzati nel ricordo.
Ma questi di qui sono foglie
inezie segni che lavorano in grande
non quei congelati in miniatura, quei non addetti
bocche minime vocianti sotto vetro
-e avrebbero ragione se solo sapessero-
rattrappiti per sempre nella colata
fossili nel cemento vivo.
da Stella variabile
Vittorio Sereni è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano. Nato a Luino, unico figlio del funzionario di dogana Enrico Sereni e di Maria Michelina Colombi, trascorse la giovinezza nella città di confine per poi trasferirsi all’età di dodici anni a Brescia. Per quanto breve, il periodo infantile trascorso a Luino è quello che ha lasciato la traccia maggiore nella sensibilità del poeta, ed i luoghi limitrofi al Lago Maggiore sono fra quelli da cui Sereni trarrà la sua ispirazione poetica più alta. Sereni – che è ricordato come il capostipite della corrente che si rifà alla Linea Lombarda ha sempre considerato Brescia come la sua seconda patria: entro i tranquilli confini di questa città presero vita i suoi primi interessi letterari, sorti in seguito alla lettura di un grande poeta del Novecento: Ungaretti.