Dedicato a chi c’é e a chi non c’é più
di Enrico Cattani
E cerco di capire, tu che un giorno sei una rosa e quello dopo sei una spina.
Ti resto accanto in questo tempo indefinibile, nel tempo che ti prendi per pensare, per trovarti e intanto se la ride, passa e se ne frega.
Tempo troppo breve se ci scappa da ridere o da vivere, tempo troppo lungo se ti fai aspettare.
Se ti volti non mi vedi. Neanche avanti non mi vedi.
Io sono al tuo fianco, senza spingere nè tirare, nel posto in cui ti puoi appoggiare quando perdi l’equilibrio.
Di fianco, per dirti all’orecchio che ti voglio bene, per non perderti di vista neanche quando ti allontani.
Di fianco, per non oscurare la tua luce, per non coprire la strada che vuoi fare, per solleticarti se ti chiudi nei pensieri.
E non occorre che allunghi la mano per cercare la mia, non l’ho mai mollata.
E non occorre che allungo la mano per cercare la tua, è sempre stata nella mia.